(ANSA) - ROMA, 5 MAR - I cosiddetti Hobbit, o homo floriensis
dal loro rinvenimento nell'isola indonesiana di Flores, e
identificati come una terza specie umana, in realta' sarebbero
uomini moderni affetti da nanismo causato dalla scarsa
nutrizione. A sostenerlo e' un team di scienziati australiani,
coordinati da Peter Brown, in uno studio pubblicato sulla
rivista 'Proceedings of the Royal Society B'.
A lungo si e' dibattuto infatti se le ossa rinvenute fossero
di uomini malati o di una nuova specie di 'cugini' dell'uomo.
Secondo quest'ultima teoria dunque, gli Hobbit erano veri e
propri uomini, ma cresciuti meno del normale per fattori
ambientali. In particolare a causa di una forma di nanismo
dovuta a gravi deficienze nutrizionali.
''Grosse carenze di iodio nella gravidanza possono provocare
una crescita inferiore al metro, con ossa simili a quelle degli
Hobbit - spiegano i ricercatori - Il nostro studio suggerisce
che questi fossili, vecchi di 18mila anni, non appartengono ad
una nuova specie, bensi' a uomini cacciatori e raccoglitori con
deficienze alimentari''.
Una conclusione cui sono giunti dopo l'analisi delle immagini
dei crani fossili e il confronto con gli esemplari di uomini
colpiti da ipotiroidismo congenito. Ma non tutti sono d'accordo
con questa teoria, visto che i ricercatori non hanno esaminato i
fossili originali, ma solo le loro immagini. Per Jeremy Austin,
dell'universita' di Adelaide, ''sara' l'analisi genetica a dare
la risposta definitiva''.
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