(ANSA) - LONDRA, 31 GEN - ''L'Italia ha gia' abbastanza
problemi: ha davvero bisogno di un ritorno di Berlusconi?''.
Cosi' scrive l'Economist, in edicola domani, in un editoriale in
cui analizza le prospettive politiche dell'Italia dopo la caduta
di Romano Prodi.
Il settimanale britannico, esaminando al situazione stagnante
dell'economia italiana, nota come ''tutti sono d'accordo nel
dire che l'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno e' una nuova
serie di governi frammentati dalla vita breve... al contrario,
ha bisogno di un governo stabile e di dolorose riforme
economiche. Il problema e' come ottenere queste cose. Nel 2001
gli elettori appoggiarono a gran maggioranza Berlusconi
(respingendo l'opinione di questo giornale, per il quale la sua
storia di imprenditore con luci e ombre lo rendeva inadatto a
guidare l'Italia). Ma lui ha sprecato questa opportunita',
usando tutto il capitale politico per proteggere i suoi
interessi nei media e bloccare le azioni giudiziarie contro di
lui, ed e' stato ondivago sulle riforme economiche''.
''Dopo un mandato disastroso - prosegue l'Economist - ha
lasciato dietro di se' una pillola avvelenata: una legge che ha
cambiato il sistema elettorale per riportarlo a uno in larga
parte basato sulla rappresentanza proporzionale''.
Per il settimanale, ''la probabilita' maggiore e' che
l'Italia vada alle elezioni con questo sistema''. Ma, spiega,
''servono nuove regole elettorali se si vuole che torni un
governo stabile. Tuttavia, il problema piu' profondo dell'Italia
e' che pochi dei suoi leader politici sono veri riformatori in
favore della liberalizzazione. Il governo Prodi ha ridotto il
deficit e migliorato la raccolta delle tasse, ma si e' rivelato
troppo timido nell'affrontare gli interessi costituiti, che non
vogliono il cambiamento. Ha lasciato il settore pubblico in
larga parte non riformato. Come prova la crisi dei rifiuti a
Napoli, non e' riuscito a risolvere il problema del Mezzogiorno.
Veltroni, piu' giovane, potrebbe essere piu' coraggioso, ma le
sue credenziali riformiste non sono state testate e il suo
controllo del centrosinistra potrebbe non essere piu' saldo di
quello di Prodi''.
''Non c'e' la piu' piccola speranza che sia meglio
scommettere su un ritorno di Berlusconi, rispetto a Prodi -
conclude - A guardare i suoi trascorsi, potrebbe essere peggio,
a cominciare dalla cancellazione delle riforme di Prodi sulla
raccolta fiscale, che hanno avuto successo. Berlusconi ha gia'
chiarito che la sua priorita' sara' di nuovo proteggere i suoi
interessi, rendendo piu' difficile l'uso di intercettazioni nei
processi. Per quanto sia stato un uomo di successo negli affari,
egli resta inadatto a fare il lavoro che brama. Povera Italia''.
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