A 'GRAZIA', 'SWEENEY TODD' METAFORA DEI NOSTRI TEMPI VIOLENTI
Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - "Mi rendo conto che recitare nei miei film non sia facile. Ecco perche' scelgo sempre attori pazzi comeme, cosi' entriamo subito in sintonia. Nei miei film ci sono sempre elementi di identificazione con la mia personalita': la solitudine, l'ironia, talvolta la rabbia. E' il mio modo di essere e percepire la realta' che mi circonda". Lo racconta Tim Burton a "Grazia" in una intervista insieme alla moglie, a ridosso dell'uscita di "Sweeney Todd".
"Ecco 'Sweeney Todd' puo' essere letto come una metafora dei nostri tempi violenti - spiega Burton - anche se in realta' credo che la vendetta sia uno dei sentimenti piu' conosciuti da sempre dal genere umano. Ma la vendetta peggiore e' quella di un Paese che si vendica contro un altro Paese. Il mio rapporto con il cinema e' semprestato emozionale: parte dalla mia esperienza personale e mai da una riflessione politica. In 'Mars Attacks' non riconoscevo piu' l'America, mi sentivo un marziano".
Poi il regista confida la sua stima per Johnny Depp: "Ho conosciuto Johnny quando abbiamo girato 'Edward mani di forbice': l'intesa e' stata immediata e da quel momento non ci siamo piu' persi di vista. Lui ha la capacita' di capire al volo quello che ho in mentee di trasferirlo nel personaggio che deve interpretare. Sfidare JohnnyDepp a cantare in 'Sweeney Todd' e' stata una scommessa difficilissima. La mia strategia e' stata quella di procedere a tappe. Prima gli ho fatto ascoltare la colonna sonora, cinque anni dopo gli ho proposto il film e lui ha accettato. Non avevo dubbi perche' in questo siamo molto simili: sempre pronti a metterci alla prova e tentare nuove sfide".
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