DAL SIGARO CHE ESPLODE ALLA CONCHIGLIA 'TRAPPOLA'
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - Per quasi mezzo secolo la Cia e gli esuli cubani di Miami hanno studiato ogni mezzo per uccidere il 'nemico' Fidel Castro che oggi ha annunciato ufficialmente la sua definitiva rinuncia al potere sull'isola.
A calcolare e documentare i 638 tentativi per far fuori il 'lider maximo' e' stato un libro scritto da Fabian Escalante, ora in pensione, ma un tempo a capo dei servizi segreti dell'Avana, mentre l'estate scorsa l'emittente britannica Channel 4 ha mostrato un documentario sui complotti piu' clamorosi.
Tra i piu' famosi, c'era il sigaro cubano che esplode: un sistema a cui si era pensato, conoscendo la passione di un tempo di Castro, mai ritratto senza un 'Avana' tra le dita fino al 1985, quandoaveva smesso di fumare. Ma tra le sue passioni c'era anche lo scuba-diving. Cosi' alla Cia avevano pensato a una grande conchiglia, dai colori attraenti ma piena di esplosivo, che esplodesse dopo aver attirato l'attenzione di Castro mentre pinneggiava sott'acqua.
Da documenti resi noti sotto l'amministrazione Clinton e' risultato che il piano della conchiglia e' stato preso in considerazione dalla Cia ma, come molti altri, non e' andato oltre lo studio di fattibilita'. Un altro complotto, per esempio, prevedeva di contaminare la muta da sub di Fidel Castro con un fungo che gli avrebbe scatenato una malattia della pelle cronica e debilitante.
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