(ANSA) - ROMA, 8 FEB - A proteggere le barriere coralline dal
riscaldamento globale c'e' un termostasto naturale, proprio
nelle acque dell'oceano. Tale fenomeno e' stato osservato, come
si legge sulla rivista 'Geophysical research letters', nella
Western Pacific Warm Pool, una regione a nord-est
dell'Australia, dove le temperature della superficie dell'oceano
sono salite molto meno che nel resto dei tropici.
In questa zona infatti gli scienziati hanno visto che lo
sbiancamento dei coralli e' stato minore rispetto ad altre aree
dove il riscaldamento e' stato maggiore. Confermando cosi'
l'idea che negli oceani aperti c'e' un termostato naturale che
evita che le temperature superficiali dell'acqua superino i 31,
proteggendo i coralli cresciuti in acque naturalmente calde, al
contrario dei coralli che vivono in acque un po' piu' fredde e
che devono fronteggiare riscaldamenti piu' significativi.
''Il riscaldamento globale - spiega Joan Kleypas,
coordinatrice dello studio - sembra che non tocchi le barriere
coralline che ospitano la piu' grande biodiversita' del pianeta.
In sostanza, le scogliere che sono gia' in acque calde sono piu'
protette dal riscaldamento rispetto a quelle che si trovano in
acque piu' fredde''.
Tra le varie minacce cui sono esposti i coralli, il
riscaldamento globale e' quella piu' pericolosa perche' puo'
portare allo sbiancamento dei coralli, che diventano bianchi
dopo aver espulso tutte le alghe colorate che gli danno
nutrimento, e morendo nel giro di poco tempo. Tra il 1980 e il
2005 solo quattro episodi di sbiancamento sono stati segnalati
invece nella Western Pacific Warm Pool. Qui la temperatura e' in
media di 29, valore vicino al limite dei 31. Le acque si sono
scaldate la meta' rispetto alle aree piu' fredde degli oceani.
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