venerdì 8 febbraio 2008

USA: NEW YORK, NEGOZI A MANHATTAN ACCETTANO EURO

DOPO GISELE, JAY Z; VINAIO ESPONE CAMBIO DEL GIORNO
(ANSA) - NEW YORK, 8 FEB - ''Euros Accepted'': in un segnale
psicologico della debolezza del dollaro, nelle vetrine di New
York cominciano a spuntare cartelli che invitano i clienti a
pagare con gli euro.
Un tempo il re indiscusso delle valute, accettato dalle
strade di Hanoi alle savane dell'Africa, il biglietto verde alla
deriva sta perdendo terreno ovunque del mondo: che pero' succeda
in patria e' un segnale che ha fatto riflettere gli economisti e
attirato frotte di reporter da East Village Wines, un negozio di
vini dell'omonimo quartiere di Manhattan, che in vetrina, su una
lavagnetta, aggiorna quotidianamente il cambio del giorno.
''Abbiamo deciso che i soldi sono soldi e li prendiamo
comunque, poi andiamo a cambiarli alla banca'', ha detto Robert
Chu, il proprietario della bottiglieria.
Non c'e' piu' dunque solo Gisele, la top model brasiliana
piu' pagata del mondo che ha detto basta alla valuta Usa in
caduta libera puntando su piu' promettenti monete. Ne' piu' solo
il rapper Jay Z che in un recentissimo video-clip per il film
American Gangster se ne e' andato in giro per le strade di
Manhattan sfogliando mazzette non di dollari ma di biglietti da
500 euro.
La decisione dei negozietti del Village e' una reazione alle
orde di turisti europei arrivati negli Usa con la loro valuta
forte: ''Piu' che altro l'abbiamo fatto per pubblicita', ma a
volte siamo sorpresi di quanti euro alla fine abbiamo in
cassa'', ha detto Chu.
Negozi che accettano monete straniere sono comuni negli Usa
in localita' di frontiera con Canada o il Messico. Che pero'
l'euro diventasse popolare a Manhattan, e per di piu' a pochi
isolati di distanza da Wall Street, e' un fatto assolutamente
inedito. Non lontano dalla bottiglieria di Chu, l'antiquario
Bill LeRoy e' stato indotto dall'alto numero di europei che
comprano nel suo negozio ad accettare soltanto euro.
Leroy non si preoccupa neanche di andarli a cambiare: ''Li
tengo per quando vado a Parigi''.
Intanto altrove nel mondo chi cerca di pagare in dollari
viene sempre piu' spesso respinto con perdite: in India il Taj
Mahal ha smesso di accettare i biglietti verdi dopo che il
Ministero della Cultura ha imposto a tutti il pagamento in
rupie.
Alcuni tour operator hanno incontrato resistenze per il
dollaro in parti remote del Vietnam e del Peru' dove prima la
valuta Usa era la benvenuta: ''Un tempo la banconota da cento
dollari era universale, da Mosca al Mozambico'', ha detto al New
York Times Peter Rudy, direttore dell'agenzia di viaggi
avventurosi KE Adventure Travel: ''Oggi non e' piu' cosi''.

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