venerdì 8 febbraio 2008

GIAPPONE:SUMO;SCANDALO PER NONNISMO, MAESTRO IN MANETTE

PREMIER INFURIATO, OCCORRE FARE PULIZIA
(ANSA) - TOKYO, 8 FEB - Il Giappone conosce la sua
Calciopoli e nella bufera finisce il sumo, lo sport sacro e
nazionale, non per incontri truccati, ma per i metodi violenti
di nonnismo costati la vita a un giovane lottatore di 17 anni.
Una crisi improvvisa e acuta da approdare in parlamento e da
spingere il premier Yasuo Fukuda a invitare la federazione ''a
fare pulizia al suo interno, senza indugi''.
Tutto comincia con l'arresto di giovedi' del noto maestro di
sumo, Junichi Yamamoto (in arte 'Tokitsukaze'), e di altri tre
lottatori, ad Aichi, nel Giappone centrale.
Pesante l'accusa: aver picchiato in modo selvaggio un giovane
apprendista , Takashi Saito ('Tokitaizan'), fino a ucciderlo.
L'episodio, accaduto lo scorso anno, ha visto la federazione
Sumo giustificare la morte con problemi cardiaci, ma la
spiegazione non ha convinto il padre del ragazzo sia per i
lividi presenti sul corpo sia per le macchie molto simili a
bruciature.
L'autopsia, secondo i media nipponici, ha fornito un quadro
drammaticamente diverso, legando il decesso a fratture e trauma
multipli. Al centro delle polemiche, aspre e prevedibili, sono
finite le dure e spartane pratiche d'allenamento che spesso
sfociano in vero e proprio nonnismo, all'interno di uno sport
rigorosamente maschile e chiuso che alcuni storici fanno
risalire a piu' di duemila anni fa.
Tokitsukaze, che avrebbe autorizzato i suoi lottatori piu'
anziani a picchiare i novizi durante la loro preparazione, ha
ammesso solo di aver colpito il ragazzo con bottiglie di birra
senza invitare gli altri atleti a fare altrettanto.
''Voglio che la federazione Sumo faccia molta attenzione
perche' episodi di questo tipo non capitino ancora. Il modo in
cui si affronta il problema e' importante'', commenta il
ministro dell'Istruzione, Kisaburo Tokai, ''La federazione ha la
responsabilita' di spiegare il caso visto che e' di notevole
interesse pubblico'', aggiunge.
''Il mondo del sumo deve prendere misure preventive'', tuona
il giornale conservatore Yomiuri, secondo cui ''la formazione
dura e' necessaria per avere lottatori forti, ma la violenza in
nome della formazione e' imperdonabile''.
Proprio per tutelare lo sport nazionale, che continua a
essere considerato tale malgrado negli ultimi anni i veri
padroni siano diventati i lottatori 'gaijin', stranieri, a
partire da due giganti mongoli, che sono al momento gli unici
due ''Yokozuna'' (grande campione) al vertice della gerarchia.

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